Chi siamo

La nostra storia

Sarà perché sono sempre in due e quindi non soffrono la solitudine che le scarpe suscitano inusitate passioni nei bambini illuminandoli d’immenso? (M. Trinci, 2003).

 

Il Centro per le Famiglie Piccoli e Grandi nasce nel 2002 dalla collaborazione tra l'Associazione Centro Nascita Montessori e la dott.ssa Cinzia Coratti, psicologa e psicoterapeuta, esperta nella consulenza alle famiglie e ai servizi educativi, per tanti anni consulente e formatrice del Comune di Roma per i servizi educativi.

 

La collaborazione tra il Centro Nascita Montessori e la dott.ssa Cinzia Coratti ha origine dal comune lavoro nella consulenza, supervisione, coordinamento e formazione  dei servizi educativi del Comune di Roma, oltre che dall'esperienza, in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell'Università di Roma "La Sapienza", nel Centro per le Famiglie  “Piccoli e Grandi” di Via Lago di Lesina 20/a (II Municipio), da cui è poi nato l'omonimo Centro nel quartiere Monteverde.

 

Nel 2004 il Centro per le Famiglie Piccoli e Grandi, viene accreditato e convenzionato con il Comune di Roma come Spazio Be.Bi.

Nel 2009 la gestione del Centro passa direttamente alla dott.ssa Cinzia Coratti, mantenendo l'impostazione montessoriana e la convenzione, tutt'ora attiva con il Comune di Roma.

I nostri riferimenti teorici

La peculiarità dei servizi che accolgono bambini piccoli è nel loro proporsi come ambienti ricchi di relazioni: tra bambini, tra bambini e adulti, tra adulti genitori ed educatori.

Piccoli e Grandi non può quindi che partire da questa realtà valorizzando gli scambi sociali come strumento di crescita e fornendo un contenitore fisico e relazionale capace di dare sicurezza al bambino nella progressiva conquista dell’autonomia.

Facendo riferimento al pensiero di Stern, la costellazione materna, ovvero lo stato emotivo tipico di chi deve prendersi cura di un bambino piccolo, induce naturalmente una certa fragilità da cui deriva la necessità di poter contare su una “rete” che lo stesso Stern  definisce come  “una matrice di supporto”, in grado di fornire  riferimenti emotivi e comportamentali.

In questa prospettiva lo Spazio Be.Bi può essere concepito come una sorta di matrice di supporto affidabile e disponibile o ancora un buon “contenitore”, capace di essere in sintonia e di rispondere empaticamente ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie.

Da un altro punto di vista e partendo da un diverso approccio teorico che fa riferimento al modello vigotskiano dello sviluppo infantile (dall’interpsichico all’intrapsichico) è attraverso il pensiero condiviso, all’interno di una relazione intima, che si acquisiscono informazioni e si sviluppano le conoscenze.

“Pensare insieme” significa cercare di risolvere un problema attraverso la relazione con l’altro ed è proprio nella relazione che diventa più facile chiarire un concetto, valutare una soluzione e in altre parole ampliare la propria comprensione della realtà.

Il pensiero montessoriano costituisce lo sfondo  del nostro operare, "aggiornato" con le moderne acquisizioni della psicologia dello sviluppo e con le più recenti esperienze  a livello nazionale e internazionale. 

I nostri principi base

Rispondere alle esigenze di relazione dei bambini e delle loro famiglie e favorire la pratica del pensiero condiviso sono quindi le linee guida che ci  hanno sorretto nell’elaborazione del progetto e delle attività. Inoltre facciamo riferimento ai seguenti “Principi Base”:

  •  Le famiglie ed i loro bisogni rimangono un punto di riferimento costante a cui guardare per modulare le proposte educative in funzione delle diverse esigenze e appartenenze culturali;
  •  L’educazione è intesa come risposta ai bisogni di un individuo ricco di originali competenze: suoi sono i ritmi e  risultati raggiunti; il bambino è protagonista e l’adulto funge da guida e da punto di riferimento. Il bambino è visto nella sua globalità e unicità e l’autonomia è intesa come crescita personale: dall’autoregolazione del neonato all’indipendenza come spinta interna dello sviluppo e capacità di scelta in ogni circostanza. In tal senso il processo di sviluppo come abilità progressiva a scegliere, a sperimentare in prima persona, a comunicare ed elaborare concetti, ha valore prioritario.
  •  La cura dell’ambiente e dei materiali è un elemento essenziale della programmazione: la qualità degli oggetti e la loro disposizione stabile negli spazi sono molto curati per favorire il riordino spontaneo, importante forma di attività logica; vi è attenzione al riconoscimento e alla protezione della ripetizione spontanea e della concentrazione come segnali di una significativa attività mentale; Il bambino è attratto dagli oggetti (la voce delle cose), sceglie da se ciò che lo interessa. L’ambiente è progettato come percorso aperto, sempre a disposizione dei bambini, preparato in anticipo e curato di continuo dagli adulti;
  •  L’attenzione è diretta contemporaneamente all’individuo e al gruppo e l’intervento dell’adulto è dato per favorire, se possibile, la soluzione autonoma dei conflitti e delle difficoltà e per comunicare al bambino fiducia nelle proprie capacità (vi è un utilizzo limitato di incitamenti verbali, positivi e negativi, per favorire la libertà dell’errore: lo sbaglio non è un insuccesso; il bambino procede per prove ed errori; vi è assenza di stimoli verbali alla competizione).
  •  Si valorizzano tre tipi di interazione: adulto/bambino; bambino/bambino; bambino/oggetti.

Obiettivi del Progetto Educativo

  

  • Risposta alle esigenze individuali;
  • Aiuto allo sviluppo dell’indipendenza e della concentrazione;
  • Rafforzamento della stima di se;
  • Incoraggiamento alla relazione con gli altri (bambini/adulti).

L'equipe di lavoro

Nel nostro servizio opera un'equipè composta da due educatrici per ciascun turno (mattina e pomeriggio), coadiuvate dal personale ausiliario.

La Coordinatrice del servizio è la Dott.ssa Caterina Santori, laureata in Scienze dell'Educazione ed Esperta dei processi educativi- Reponsabile: Dott.ssa Cinzia Coratti, psicologa e psicoterapeuta infantile e della famiglia.